PEDAGOGIA- MAESTRI E ALLIEVI- (fino a pag. 25)









MAESTRI E ALLIEVI 

- INSEGNAMENTO: - LECTIO: argomentazione sulla base dell'autorità

                                   - QUAESTIO: dimostrazione per mezzo della ragione


-RUOLO DEL MAESTRO: - TRASMETTE SAPERE APPRESO: dialogo e punizioni

                                             - IMPORTANTE RUOLO SOCIALE: integrità, competenze e rigore


LEZIONI E DISPUTE 

L'IMPORTANZA DELLA LETTURA 









-lettura= fulcro dello studio e dell'insegnamento 

-disputa= fulcro dello studio e dell'insegnamento 







-dispute: importanti per quel metodo scolastico 

-per medievali la lettura: attività principale per apprendere e per la conoscenza della VERITÀ

                                                                                 ↓

                 San Vittore nel DIDASCALICON: "L'inizio del sapere si trova nella lettura"

                                                                                          

                                                                     serve per rendersi conto da soli di tutto 

-l'architrave di ogni disciplina era il libro = si preferiva trasmettere il sapere oralmente 

-leggere era visto come riconoscere un'autorità 

-argomentazione: per mostrare coerenza e deducibilità 

COME SI LEGGEVA

-lettura di un testo: assai complessa→ testo diviso in varie parti per analizzarlo meglio

                                                                                                       ↓

                                                                             ogni parte veniva esposta e commentata 

                                                                (per capire il significato e spiegare le parole difficili)

-Ugo di San Vittore ha delineato: tre forme della lettura

                                                - per opera del docente 

                                                  - per opera dello studente 

                                                  - per studio personale 

LA DISPUTA 

-lettura non era l'unica forma di insegnamento.

-maestro di teologia doveva far lezione, predicare e disputare 

-disputa: momento più importante e segnava il passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione

-risolveva problemi: oggi paragonata alle domande di fine lezione  

-uso della dialettica: utilizzo della ragione durante l'argomentazione  

-il maestro non poteva affidarsi alle tradizioni per risolvere le questioni 

-nasce: metodo di indagine e di insegnamento 

-le dispute venivano trascritte e costituisce una parte considerevole della letteratura medievale in ambito FILOSOFICO e TEOLOGICO 

LE QUESTIONI 

-SUMMA:   -raccolta di sentenze o sintesi di una dottrina 

                      - lavoro autonomo di un maestro che rielabora i propri insegnamenti  

-Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino era un capolavoro di architettura culturale 

                                                     ↓       

                  composto da 4 parti essenziali

1. posizione del problema;

2. esposizioni delle fonti a favore e sfavore;

3. soluzione del maestro;

4. soluzione dei dubbi; 

-

-

-Con la sua risposta il maestro decideva di prendere posizione e avanzava con il suo punto di vista 



IL MAESTRO E IL SAPERE 

MAGISTER E AUCTORITAS 

-evoluzione del ruolo del maestro: grande rilevanza 

-maestro medievale: NON portatore di una visione personale del mondo, ma si collocava in una tradizione, di cui egli intendeva essere voce e che offriva ai giovani

-maestro guardavano alla sapienza e alla scienza 

-Egberto di Liegi credeva: un maestro era stupido quando i suoi allievi sappiano ciò che lui non ha appreso

-verità: importante 

-AUCTORITAS: era così che d'ora in poi si faranno chiamare i maestri 

-florilegi: teologici e filosofici

-

UNA PEDAGOGIA TRA DOLCEZZA E SEVERITÀ

-maestro doveva saper usare dolcezza, severità, benevolenza e rigore 

-punizione corporale: sconsigliata ed impedita da cultura monastica 

-Anselmo (1033-1109) contrario alle punizioni corporali e disse che non  servivano a far cambiare carattere e atteggiamento 





-secondo lui il maestro deve seguire le inclinazioni dell'alunno

-deve permettergli di crescere e svilupparsi, correggendolo e sostenendolo, valorizzando la sua libertà 




-Pietro Abelardo (1079-1142)




-autorevole esempio del ruolo del maestro 

-la sua opera: SIC ET NON 

-invitava i giovani a trovare verità mediante la ragione 




IL MAESTRO SECONDO TOMMASO D'AQUINO 

-maestro interiore  → Agostino ne fece una sintesi dottrinale, ma trovò in Tommaso d'Aquino il suo sviluppo e completamento 

-Tommaso dedica una questione al maestro e all' insegnamento 

-analizza il rapporto maestro-discepolo 

-lui crede che gli esseri creati posseggano una capacità causativa 


LA POSIZIONE DI AVICENNA 





-interpretava Aristotele attraverso un sistema neoplatonico. 

-intelletto agente 

-azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale 





-

LA POSIZIONE DI AVERROÈ

-Averroè (1126-1198)





-credeva che l'intelletto passivo fosse unico e separato e che la scienza e la conoscenza fossero riconducibili ad un'unica intelligenza 





LA RISPOSTA DI TOMMASO 

-ogni essere umano: soggetto autonomo 

-lui sceglie una vi a che pone nel concorso di cause esterne e interne il fulcro del conoscere 

-il sapere è potenzialmente attivo nell'uomo; si tratta di farlo passare dalla potenza all'atto: avveniva in due modi= 

1. attraverso la ragione si giunge ad una conclusione particolare (INVENTIVA);

2. attraverso un aiuto esteriore (INSEGNAMENTO)

-processo di acquisizione del sapere resta unico realizzato così:

 il docente non trasmette il sapere al discepolo, ma conduce alla conoscenza 

-sapere: frutto di un processo intrinseco della ragione 

-nessun maestro può andare/ignorare il lume della ragione 

-conoscenza: può essere acquisita



IL RAPPORTO TRA MAESTRO E ALLIEVO 

-soggettività attiva 

-il valore della scienza non richiede che vi sia un unico intelletto, ma che sia unica la conoscenza che si ha dell'oggetto conosciuto 

-un uomo può insegnare a un altro uomo 

-conoscenza potenziale alla conoscenza attuale 

-il maestro insegna in due modi: 

1. offrendo al discepolo gli aiuti o gli strumenti di cui la sua intelligenza possa servirsi per acquisire il sapere

2. ordinando il ragionamento del discepolo mediante la logica dimostrativa, grazie alla quale viene mostrata la connessione tra principi e conclusioni e potenziando la capacità discorsiva e di giudizio

-progresso della conoscenza 

IL RUOLO SOCIALE DEL MAGISTER 

DA MAGISTRI A PROFESSORES 

-tardo Medioevo: figura del maestro sempre più importante 

-magister universitario: svolge una professione nella quale ha competenza e autorità 

-professori della facoltà delle arti, diritto, medicina e teologia  




-XIII e XIV sec. il magister poteva legittimamente esercitare la sua professione universalmente 

-professione




CUSTODE DELLA VERITÀ

-magister: manteneva uno stretto legame tra la sua attività di ricerca e l'insegnamento, ovvero  non doveva tenere per sé ciò che studiava e scopriva.

-continua ricerca della verità: il magister non doveva alterarla e offenderla 

-

UNA PROFESSIONE PRIVILEGIATA 

-magister: aveva un ruolo sociale 

-ordinamento giuridico 

-autorità nella dottrina 

-il maestro deve corrispondere con integrità di condotta, competenza e rigore

-pag. 25

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